puntodelibere - in redazione

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Comunicato congiunto su puntodelibere

Articolo di Forum PA su puntodelibere 

puntodelibere - Quesiti e risposte - Sommario

QUESITI E RISPOSTE

PuntoOrgani 

puntodelibere - il libro è on-line! 


  • n. 1 - 26 gennaio 2018
    Categoria 5 - APPROVAZIONE DEL VERBALE DI UN COLLEGIO IN DIVERSA COMPOSIZIONE
    Di recente è cambiato il Direttore di Dipartimento, il Segretario e qualche professore (uno è andato in pensione, un'altra ha mutato afferenza). Gli assenti all'ultima seduta si rifiutano di approvare il verbale o dichiarano di astenersi. La procedura è corretta, possono farlo o altro?
  • n. 2 - 2 febbraio 2018
    Categoria 5 - RIFIUTO DI APPROVARE O DI SOTTOSCRIVERE IL VERBALE
    Come dobbiamo comportarci quando qualcuno vota contro l'approvazione o si rifiuta di firmare il verbale?
  • n. 3 - 9 febbraio 2018
    Categoria 2 - GLI ASSENTI GIUSTIFICATI E IL QUORUM STRUTTURALE
    Vale ancora la norma sugli assenti giustificati? E in particolare quanti possono giustificare l'assenza e fino a che quota

  • n. 4 - 16 febbraio 2018
    Categoria 0 - LA MOTIVAZIONE E LA PROPOSTA DI DELIBERA
    Voglio restare anonima. Il mio Direttore mi dice che meno scrivo e meno motivo nelle delibere meglio è per tutti. È vero?

  • n. 5 - 23 febbraio 2018
    Categoria 0 - LE PAROLE DA UTILIZZARE NELLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
    Noi scriviamo nelle delibere tanti visto, tanti premesso, tanti atteso che: ma sono parole giuste o intercambiabili? Quali dobbiamo usare?
  • n. 6 - 2 marzo 2018
    Categoria 1 - LE VARIE ED EVENTUALI
    Possiamo deliberare sulla voce "Varie ed eventuali"? E' ancora valida o vale solo per i Dipartimenti?

  • n. 7 - 9 marzo 2018
    Categoria 5 - SIGLA, VISTO, FIRMA E SOTTOSCRIZIONE
    Se il verbale è del Segretario, perché firma anche il Presidente? Chi firma le pagine del verbale? E gli allegati? .

  • n. 8 - 16 marzo 2018
    Categoria 5 - LA TRASMISSIONE DELLA DELIBERAZIONE E DEGLI OMISSIS
    Qual è la modalità più corretta per inviare agli uffici di competenza che ne abbiano necessità, dopo il Consiglio di Dipartimento, la delibera (o l'estratto del verbale, a seconda di quando avviene l'invio)? In forma cartacea, in pdf, firmata (da chi?), o come copia conforme...? Le modalità adottate sono varie e vorrei sapere quale/i sia/siano la/e più corretta/e.

  • n. 9 - 23 marzo 2018
    Categoria 2 - IL FOGLIO PRESENZE
    Noi facciamo firmare ad ogni seduta il foglio presenze a tutti i componenti del Consiglio. La procedura è corretta?

  • n. 10 - 6 aprile 2018
    Categoria 0 - UN MODELLO DI PROVVEDIMENTO
    Esiste un modello condiviso di provvedimento? È possibile averlo?

  • n. 11 - 13 aprile 2018
    Categoria 2 - COME VA COMUNICATA L'ASSENZA (FORMALE, TELEFONATA, MAIL O SMS)?
    Le dichiarazioni di assenza a una riunione devo essere scritte o possono essere accettate anche verbalmente? Oppure basta una mail o anche un sms?

  • n. 12 - 20 aprile 2018
    Categoria 4 - COME SI CALCOLA IL QUORUM IN CIFRE DECIMALI: PER DIFETTO O PER ECCESSO?
    Come si calcola il quorum se c'è una frazione? Si arrotonda per eccesso o per difetto? Indipendentemente dal quorum strutturale e dal quorum funzionale, qual è la procedura per calcolarlo efficacemente?

  • n. 13 - 27 aprile 2018
    Categoria 5 - QUAL E' LA DIFFERENZA TRA ESTRATTO  DAL VERBALE E DELIBERAZIONE?
    Molte strutture inviano l'estratto del verbale (verbale con omissis) chiamandolo delibera e attribuendogli un numero (spesso manuale, forse usando un "quadernino a quadretti"); altre invece inviano solo la delibera, ovvero un documento privo degli omissis, creato ex novo dal verbale dell’organo collegiale. L’intenzione e il fine sono univoci ma il comportamento è diverso. Ai fini procedimentali, ma anche al fine di uniformare un corretto comportamento quando e come creare un estratto e/o una delibera? Entrambi vanno sottoscritti?

  • n. 14 - 4 maggio 2018
    Categoria 4 - LA MOZIONE
    Sempre più spesso un senatore chiede di mettere ai voti con delibera una o più mozioni. È possibile?

  • n. 15 - 11 maggio 2018
    Categoria 1 - L'ORDINE DEL GIORNO: CATALOGO O PER PUNTI?
    Le nostre convocazioni hanno l'ordine del giorno sempre uguale nei punti, che cambiano soltanto per le delibere prese, ma i punti restano sempre quelli. Un comportamento del genere è corretto?

  • n. 16 - 18 maggio 2018
    Categoria 1 - L'INVERSIONE DI UN PUNTO ALL'ORDINE DEL GIORNO: SERVE UNA VOTAZIONE?
    A volte succede che un consigliere chieda l'inversione di un punto all'ordine del giorno. Devono votare tutti a favore?

  • n. 17 - 1° giugno 2018
    Categoria 2 - SE UN SEGGIO È VACANTE, SU QUALE NUMERO DEVE ESSERE CALCOLATO IL QUORUM STRUTTURALE?
    Su quale numero totale deve esser stabilito il quorum nel caso una carica dei componenti del CdA è vacante? 
    Es. Il CdA è composto da 10 componenti (uno è vacante) quindi sono convocabili solo 9. Nel caso in cui il totale sia da calcolare sui convocabili (quindi 9 uno in meno), la formula iniziale dell’Atto deliberativo deve riportare quale numero totale dei suoi componenti. …”il consiglio … riunito a …in data…. alla presenza di n.9 (tutti i convocabili presenti) …su un totale di n.? (9 o 10)”? 

  • n. 18 - 8 giugno 2018
    Categoria 5 - ESISTE L'OBBLIGO DI PORTARE NELLA SEDUTA IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVA IL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE PER LA PRESA D'ATTO?
    C'è qualche norma che impone che il verbale venga approvato / presa d'atto nella seduta successiva?

  • n. 19 - 15 giugno 2018
    Categoria 4 - L'ASSENZA DALLA VOTAZIONE È UNA DICHIARAZIONE O UN COMPORTAMENTO?
    Poco prima di una votazione uno o più aventi diritto al voto si assentano, per poi ripresentarsi alla discussione della delibera successiva, a volte anche dopo due/tre delibere. Nella griglia delle votazioni i medesimi appaiono verbalizzati come votanti a favore; a spiegazione viene detto che la condizione di assenza alla votazione deve essere espressa verbalmente dal votante poco prima di uscire. Qual è la fonte di questa interpretazione?

  • n. 20 - 22 giugno 2018
    Categoria 5 - CHI VISTA GLI ALLEGATI DI UN VERBALE?
    È necessario far siglare al Presidente e al Segretario (o a uno dei due) tutte le pagine degli allegati? A volte sono centinaia...

  • n. 21 - 29 giugno 2018
    Categoria 5 - CHI FIRMA LA RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA?
    La relazione accompagnatoria della proposta di delibera è solitamente firmata dal Responsabile del Procedimento (ad es. Capo Divisione). In sua assenza firma il diretto superiore (capo Area). Il nome di colui che è assente va omesso o può comunque rimanere anche se non firma perché assente? Ci sono diverse linee di pensiero e quindi chiediamo che cosa prevede la giurisprudenza e la consuetudine.

  • n. 22 - 6 luglio 2018
    Categoria 5 - CHI APPROVA IL VERBALE DI UNA SEDUTA IN COMPOSIZIONE RISTRETTA?
    Con riferimento alle risposte ai quesiti n. 1 e n. 2, il verbale di una seduta ristretta può essere portato all'approvazione (o presa d'atto) dell'intero collegio o dev'essere mantenuta la composizione ristretta? Ad esempio: è stato convocato un consiglio di amministrazione straordinario in composizione ristretta (senza la presenza del rappresentante degli studenti) per un procedimento disciplinare a carico di un docente. Il verbale di tale seduta deve essere "approvato" dal consiglio nella sua composizione ristretta o può essere approvato dall'intero consiglio nella seduta immediatamente successiva?

  • n. 23 - 13 luglio 2018
    Categoria 1 - L'INVIO DELL'ORDINE DEL GIORNO VIA EMAIL SODDISFA IL REQUISITO DELLA FORMA SCRITTA?
    In allegato alla convocazione uso inviare anche tutta la documentazione inerente ai punti all'OdG che saranno oggetto di delibera. Sia la convocazione sia la documentazione viene trasmessa a ciascun Membro del Consiglio di Dipartimento tramite posta elettronica istituzionale. 
    La trasmissione dell'atto di convocazione non deve essere seguita da quella del documento originale attraverso il sistema postale, soddisfacendo il sopra citato invio il requisito della forma scritta. Posso pertanto affermare che l'invio tramite posta elettronica (pur senza la sottoscrizione di ciascun documento con firma digitale) soddisfi il requisito della forma scritta?

  • n. 24 - 20 luglio 2018
    Categoria 2 - È LEGITTIMA LA REGISTRAZIONE (AUDIO E VIDEO) DELLE ADUNANZE?
    Da noi si usa registrare le sedute, ma di recente è stata contestata questa modalità. Come dobbiamo comportarci?

  • n. 25 - 27 luglio 2018
    Categoria 2 - LE DELIBERAZIONI FUORI SACCO SONO LEGITTIME?
    Solitamente assistiamo al fatto che all'inizio della discussione dei vari punti dell'OdG previsti ci sia la necessità di aggiungere argomenti in trattazione: è giusto? Si tutelano tutti i componenti oppure si rischia di svantaggiare qualcuno dei componenti? C'è un limite di numero nell'aggiungere i punti all'OdG?

  • n. 26 - 7 settembre 2018
    Categoria 2 - È ANCORA POSSIBILE IL VOTO CONSULTIVO?
    Il nostro Regolamento prevede il voto consultivo da parte di alcuni partecipanti. È ancora possibile?

  • n. 27 - 14 settembre 2018
    Categoria 5  ENTRO QUALE TERMINE SI REGISTRANO LE DELIBERAZIONI E I VERBALI?
    Effettuata l’adunanza di un Organo Collegiale di Ateneo, 1) c’è un termine entro il quale repertoriare le delibere? 2) c’e’ un termine entro il quale repertoriare il verbale? oppure possiamo fare come vogliamo entro il termine massimo della seduta successiva?
  • n. 28 - 21 settembre 2018
    Categoria 1 - LE BOZZE DEL VERBALE E I DOCUMENTI PRIMA DELL'ADUNANZA SONO DISPONIBILI A TUTTI?
    È prassi consolidata nel mio dipartimento rendere disponibile, prima della seduta del Consiglio, il brogliaccio e il verbale della seduta precedente su uno spazio comune(e-learning) ad accesso riservato, visibile però a tutti i membri del Consiglio senza distinzione di ruoli. In questo modo tutti i membri possono vedere i documenti integralmente anche le parti relative alle sedute ristrette. È corretto?
  • n. 29 - 28 settembre 2018
    Categoria 2 - QUAL È LA COMPOSIZIONE DELL'ELETTORATO ATTIVO NELLE STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO?
    In occasione della elezione del Presidente del consiglio di corso di studio da chi è composto l'elettorato attivo se il regolamento recita: «L’elettorato attivo è riservato ai docenti che afferiscono al corso, ai rappresentanti degli studenti eletti nel consiglio del corso di studio e al rappresentante del personale tecnico amministrativo eletto dalla rispettiva categoria?». È da intendersi che sono esclusi i docenti non di ruolo a cui sono stati affidati insegnamenti (es. personale TA, personale dell'azienda ospedaliera, esperti di comprovata esperienza, contrattisti esterni)? E i professori che hanno dei corsi mutuati possono votare od essere votati nel corso di studio in cui hanno una mutuazione? 
  • n. 30 - 5 ottobre 2018
    Categoria 4 - COME AVVIENE IL VOTO SEGRETO?
    Quali sono le modalità e quando è necessario procedere a scrutinio segreto? 

  • n. 31- 12 ottobre 2018
    Categoria 2 - PUO' UN SEGRETARIO ESSERE ELETTO COME RAPPRESENTANTE DEL PTA?
    Può un segretario amministrativo essere eletto tra i rappresentanti del personale tecnico amministrativo in Consiglio di Dipartimento? 

  • n. 32 - 19 ottobre 2018
    Categoria 4 - PUO' ESSERE ACCETTATO UN VOTO VIA MAIL?
    In caso di assenza per motivi di missione scientifica, un docente può votare una delibera via mail? 

  • Categoria 2 - È LEGITTIMA L'ADUNANZA TELEMATICA?
    In caso di assenza programmata, possiamo prevedere un collegamento Skype?  
  • Categoria 5 - COSA ACCADE AGLI ESTRATTI (PRODOTTI PER URGENZA) DIFFORMI DAL VERBALE?
    In sede di presa d'atto del verbale della seduta precedente un componente ha segnalato che la sua assenza risulta non giustificata mentre diversamente era stata giustificata. Il problema è che sono già stati prodotti degli estratti con l'informazione non corretta; come si risolve questa questione?
  • n. 35 - 16 novembre 2018
    Categoria 5 - È OBBLIGATORIO RIPORTARE NEL VERBALE TUTTI GLI INTERVENTI DELLA DISCUSSIONE? ANCHE QUELLI MANDATI VIA MAIL DOPO LA SEDUTA?
    In alcuni casi i consiglieri ci chiedono di riportare i loro interventi integralmente. Spesso sono lunghi, allora il Direttore chiede di mandarli via mail senza intervenire in seduta. È corretto? 

  • n. 36 - 23 novembre 2018
    Categoria 5 - LA PUBBLICAZIONE DEI VERBALI E DELLE DELIBERE È OBBLIGATORIA?
    I verbali degli Organi, una volta approvati, vengono pubblicati sulla intranet in una sezione alla quale può accedere il personale dipendente e chi è in possesso di credenziali elettroniche istituzionali. Tale modalità rispetta le norme in vigore sulla trasparenza, in particolare il D.Lgs. 33/2013 e il D.Lgs. 97/2016, ove si delinea il rovesciamento della precedente prospettiva; dove la libertà di accedere ai dati e ai documenti diviene centrale e il diritto all’informazione risulta generalizzato e dove la regola generale è la trasparenza, mentre la riservatezza e il segreto diventano eccezioni?

  • n. 37 - 30 novembre 2018
    Categoria 4 - HA SENSO SCRIVERE "DI DICHIARARE LA PRESENTE DELIBERE IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA? È CORRETTO?
    Dopo la votazione mettiamo sempre "di dichiarare la presente delibera immediatamente esecutiva". È corretto?

  • n. 38 - 7 dicembre 2018
    Categoria 5 - LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO?
    Nel verbale scriviamo sempre "letto, confermato e sottoscritto". È corretto?

  • n. 39 - 14 dicembre 2018
    Categoria 5 - GLI ALLEGATI DI UNA DELIBERAZIONE POSSO ESSERE SOTTRATTI AL DIRITTO DI ACCESSO? 
    In caso di una richiesta di accesso a una delibera, è possibile darla in visione senza allegati?

  • n. 40 - 21 dicembre 2018
    Categoria 0 - PUÒ UN COLLEGIO SUPERARE IL PARERE TECNICO DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IN UN’ISTRUTTORIA? 
    Come si deve comportare il consesso quando si discosta dalla proposta dell’ufficio istruttore, che dichiara la legittimità della proposta, e che cosa deve essere espresso nella motivazione e nelle premesse?

* * *

Grazie a tutti: puntodelibere è terminato il 21 dicembre 2018.

Dal 12 maggio 2021 è attivo PuntoOrgani 

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puntodelibere - Quesiti e risposte n. 1

QUESITI E RISPOSTE

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n. 1 - 26 gennaio 2018

Categoria 5 - APPROVAZIONE DEL VERBALE DI UN COLLEGIO IN DIVERSA COMPOSIZIONE

D. Di recente è cambiato il Direttore di Dipartimento, il Segretario e qualche professore (uno è andato in pensione, un'altra ha mutato afferenza). Gli assenti all'ultima seduta si rifiutano di approvare il verbale o dichiarano di astenersi. La procedura è corretta, possono farlo o altro?

R. Torneremo a breve su questo tema in un approfondimento specifico, in quanto la questione merita ulteriori rilievi. In sintesi, il verbale non è soggetto ad "approvazione", ma a "presa d'atto". Infatti, mentre la deliberazione è un atto collegiale, il verbale è un atto monocratico. In sostanza, non si approva, ma se ne prende atto, controllando la fedeltà della sintesi proposta dal segretario che lo sottoscrive in qualità di unico autore, mentre il presidente, a nome del collegio, lo controfirma per presa d'atto.
L'astensione in caso di assenza è uno dei comportamenti più classici, ma sbagliati. Il verbale, infatti, non è ascrivibile alla categoria degli atti collegiali (Consiglio di Stato, sez. V, 25 gennaio 2003, n. 344), ma è atto monocratico del pubblico ufficiale che, con le dovute garanzie legali, attesta la volontà collegiale e quanto accaduto come terza parte fidata. Quindi, anche gli assenti alla seduta precedente, ma che presenziano a quella in cui se ne prende atto, non devono astenersi (in quanto non sussiste una votazione), ma semplicemente un'azione ricognitiva di quanto accaduto nella seduta precedente come descritto nel verbale.
In alcuni Atenei ed Enti di ricerca si procede con "letto, approvato e sottoscritto seduta stante". Attenzione, che ciò avviene di norma nella totale inconsapevolezza di un eventuale falso ideologico. Si sottoscrive un verbale già prodotto e confezionato. La regola, invece, è l'asincronia tra seduta e verbale, venendo quest'ultimo redatto nei giorni seguenti alla seduta.
Nell'approfondimento, metteremo in luce i rischi concreti: mentre la deliberazione è impugnabile, il verbale è querelabile (tipicamente per falso). Si tratta di due profili profondamente differenti, che affronteremo in "puntodelibere". 

 

 

puntodelibere - Quesiti e risposte n. 2

QUESITI E RISPOSTE

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n. 2 - 2 febbraio 2018

Categoria 5 - RIFIUTO DI APPROVARE O DI SOTTOSCRIVERE IL VERBALE
D. Come dobbiamo comportarci quando qualcuno vota contro l'approvazione o si rifiuta di firmare il verbale?

R. Come affermato da numerosa e consolidata giurisprudenza, la non ascrivibilità del verbale alla categoria degli atti collegiali comporta, come conseguenza, che la sottoscrizione di tutti i componenti del collegio, della cui attività in esso venga dato atto, non può considerarsi elemento essenziale per la sua esistenza ed intrinseca validità, che possono essere incise solo dalla mancanza della sottoscrizione del pubblico ufficiale che svolge la funzione di redattore del verbale (Consiglio di Stato, sez. V, 25 gennaio 2003, n. 344).
Di conseguenza, come abbiamo visto nel Quesito 26 gennaio 2018, n. 1, l'azione amministrativa che compie il collegio è rappresentata dalla "presa d'atto", né il verbale, in quanto atto monocratico, è soggetto a una votazione collegiale. Decade, pertanto, l'ipotesi di un voto, tanto contrario quanto favorevole.
Il caso improbabile, ma non assurdo, in cui fosse il Segretario a rifiutarsi di sottoscrivere il verbale o, più gravemente, di  verbalizzare la seduta, configura il reato previsto dall'art. 328 cp, Rifiuto e omissione di atti d'ufficio.
Altre volte, invece, alcuni segretari verbalizzanti chiedono che le dichiarazioni da inserire nel verbale siano sottoscritte e sottoposte ad allegazione. In realtà, essendo il verbale un documento che attesta, con le dovute garanzie di legge, quanto nei fatti e negli atti accaduto, è redatto e sottoscritto dal pubblico ufficiale che assiste alla seduta. Pertanto, non deve essere sottoscritto o controfirmato anche delle persone che rendano dichiarazioni (Cassazione civile, sez. III, 6 ottobre 1999, n. 11134).  Nemmeno nel caso in cui quest'ultime siano considerate come allegati.
Ancora sugli allegati sono pervenuti altri quesiti, che tratteremo diffusamente nelle prossime settimane.
 

 

 

puntodelibere - Quesiti e risposte n. 3

QUESITI E RISPOSTE

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n. 3 - 9 febbraio 2018

Categoria 2 - GLI ASSENTI GIUSTIFICATI E IL QUORUM STRUTTURALE

D. 
Vale ancora la norma sugli assenti giustificati? E in particolare quanti possono giustificare l'assenza e fino a che quota?

R. 
La norma di riferimento è contenuta nel RD 6 aprile 1924, n. 674, art. 18: «Per la validità delle adunanze del senato accademico, del consiglio di amministrazione, dei consigli di facoltà o scuola, del collegio generale dei professori, è necessario: 1º che tutti coloro che hanno qualità per intervenirvi siano stati convocati per iscritto tre giorni prima dell’adunanza, salvo il caso di urgenza, con l’indicazione degli oggetti da trattarsi; 2º che intervenga almeno la maggioranza di coloro che sono stati convocati, salvo il caso che, per determinati argomenti, sia diversamente disposto. Nel computo per determinare la maggioranza non si tien conto di quelli che abbiano giustificata la loro assenza. (omissis)».
Orbene, in base a una delle regole generali del funzionamento degli organi collegiali, le adunanze sono valide, se non diversamente disposto, qualora partecipi la maggioranza degli aventi diritto (metà più uno). Si tratta, invero, di un principio amministrativo e civilistico. Di conseguenza, non è possibile costituire regolarmente un collegio universitario qualora si giustifichi la metà più uno degli aventi diritto. Nel concreto, esiste il limite naturale del 49% dei potenziali assenti giustificati. Di contro saremmo di fronte a un paradosso della collegialità: potremmo forse ritenere valida un'adunanza in cui tutti giustifichino la propria assenza, tranne due?
Alcune università hanno limitato la giustificazione dell’assenza soltanto a un "legittimo impedimento" (ad es., Perugia) o a "motivi di salute, seri motivi di famiglia o inderogabili motivi d’ufficio" (ad es., Torino). Altre, invece, hanno ritenuto possibile giustificare l'assenza dei due terzi degli aventi diritto, lasciando che il restante terzo possa legittimamente deliberare.
In molti statuti, inoltre, le disposizioni del regio decreto sono state derogate per gli Organi collegiali centrali (ad es., Trieste). In altre parole, l'art. 18 del RD 674/1924 non è stato ritenuto applicabile al Senato accademico e al Consiglio di amministrazione, esattamente come rilevato dal MIUR a carico di molti Atenei in fase di controllo della nuova stagione statutaria a seguito dell'entrata in vigore della legge 240/2010. Viene, invece, mantenuto per gli organi delle strutture didattiche, di ricerca e di servizio.
Gli atenei, spesso, hanno disciplinato in maniera autonoma la legittimità e il computo degli assenti giustificati, per cui è sempre opportuno leggere con attenzione e in combinato disposto lo Statuto, il Regolamento generale e, laddove presente, il Regolamento di funzionamento degli organi delle strutture didattiche, di ricerca e di servizio, al fine di comprendere l’effettivo ambito di applicazione.
Esemplare la pronuncia del TAR Lazio, sez. III, 6 giugno 2013, n. 5672, il quale, con riferimento all'art. 79 dello Statuto dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha statuito che «il computo del quorum si effettua detraendo preventivamente dal numero dei componenti quello di quanti abbiano giustificato la propria assenza... e poiché secondo il ridetto articolo dello Statuto gli assenti giustificati non vengono computati, ai fini del raggiungimento del quorum costitutivo necessario ai fini della validità della seduta, in relazione al numero dei docenti intervenuti nella seduta del Consiglio in data 12 aprile 2006 il numero dei votanti (28) è superiore a quello degli assenti ingiustificati che è di 24, laddove gli assenti giustificati da togliere dal novero dei 30 assenti sono 6, con la conseguenza che il quorum va considerato corretto alla stregua della detta norma».
In conclusione, la disposizione sugli assenti giustificati vige ancora nell'ordinamento generale e in quello degli atenei, di norma per le strutture didattiche, di ricerca e di servizio.
A questo link (https://www.procedamus.it/images/puntodelibere/1924RD674.pdf) è possibile scaricare il RD 674/1924, il cui art. 18 si trova a p. 1884. Un tanto per rilevare la modernità del legislatore di allora, dal momento che il quarto comma tratta in maniera sintetica e nitida il conflitto di interesse. L'ultimo comma, invece, introduce l'obbligatorietà della tenuta dei verbali, oggetto poi della Circolare del 1939, che vedremo in seguito.
Infine, non dimentichiamoci che il quorum strutturale per i collegi dei Dipartimenti e delle Scuole è variabile in ragione delle materie trattate (se il tema riguarda i professori ordinari, non vi partecipano i ricercatori e i professori associati, oltre a studenti e al PTA). Ma di questo parleremo nelle prossime settimane.

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