Oggi Alessia Glielmi, archivista del CNR e co-coordinatrice del gruppo di lavoro sul titolario di Università e di EPR, ci segnala tre letture molto importanti:
Per ciò che attiene gli aspetti teorici strettamente legati alla gestione delle fonti d’archivio segnala alcuni spunti:
- Dimitri Brunetti, L’archivio multitipologico: definizione, descrizione e identità , in «La Gazette des archives», periodico dell'Associazione degli archivisti francesi, n. 1/2018 (249), pp. 39-49 (versione italiana o francese)
Il testo sviluppa alcuni concetti affrontati anche in questo volume
http://media.regesta.com/dm_0/ANAI/anaiCMS//ANAI/000/0340/ANAI.000.0340.0027.pdf
- Giorgetta Bonfiglio Dosio, Riflessioni sulla descrizione inventariale, in «Archivi», a. XI-n. 2 (luglio-dicembre 2016), p.107 – 110.
http://media.regesta.com/dm_0/ANAI/anaiCMS//ANAI/000/0340/ANAI.000.0340.0028.pdf
- Sugli archivi di persona: esperienze a confronto (a cura di) Marco Carassi [Torino]: ANAI: ICAR, 2018. (Il mondo degli archivi. Quaderni; 5), p. 96-99
http://www.ilmondodegliarchivi.org/images/Quaderni/MdA_Quaderni_n5.pdf
Le esperienze avviate dai professionisti del settore, dal mondo accademico e quelle proposte dal mercato dei software percorrono la sottile linea di confine che oscilla tra strumenti di descrizione archivistica evoluti di patrimoni documentari "allargati" e sistemi che permettono la fruizione integrata di beni culturali. Per la verità spostando l'asticella verso questi ultimi.
Poi vennero: Gallica, Europeana e i nostri Museo Galileo di Firenze, Portale Pascoli, Metafad e numerosi altre soluzioni.
Memori della lezione di M. Bloch sulla trasversalità delle fonti, sembra che sia ancora un pò lontana la messa a fuoco di una unica soluzione (anche in chiave istituzionale) che stabilisca livelli descrittivi ottimali o minimi che consentano il dialogo tra patrimoni diversi strettamente correlati tra loro, spesso addirittura vincolati, in quanto è difficile prescindere dalla specificità dell’oggetto.
Si cercano confronti per possibili soluzioni.
Nella foto: diario di campagna, fotografia della navigazione sulla rompighiaccio e attrezzatura (occhiali per contrastare vento catabatico antartico) utilizzata durante la prima spedizione italiana CNR- CAI in Antartide tra il 1968-1969 (Archivio dello scienziato CNR Carlo Stocchino, primo meteorologo italiano in Antartide).