puntodelibere - Quesiti e risposte n. 16

QUESITI E RISPOSTE

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n. 16 - 18 maggio 2018

Categoria 1 - L'INVERSIONE DI UN PUNTO ALL'ORDINE DEL GIORNO: SERVE UNA VOTAZIONE?

D. A volte succede che un consigliere chieda l'inversione di un punto all'ordine del giorno. Devono votare tutti a favore? 


R. 
La formulazione dell'ordine del giorno, come allegato necessario e imprescindibile dell'atto di convocazione, è in capo al presidente del collegio. Si tratta, dunque, di un atto monocratico. Di conseguenza, la richiesta di inversione di un punto all'ordine del giorno non è in capo al collegio, ma al presidente. Ovviamente, per garbo istituzionale, è bene che - prima di invertire un punto - il presidente assicuri un accordo sostanziale tra i consiglieri, semmai motivando in maniera trasparente l’inversione. Sotto il profilo amministrativo, trattandosi di un atto monocratico, non risulta necessaria alcuna votazione.

Non abbiamo rinvenuto giurisprudenza di merito, se non un riferimento per analogia alle assemblee condominiali: «il presidente ha il potere di adottare tutti quei provvedimenti necessari a garantirne l'ordinato svolgimento (si veda Cass. 13 novembre 2009, n. 24132 che ha ritenuto legittimo prevedere la fissazione di un tempo massimo d'intervento). In questo contesto di carattere generale, quindi, è ben possibile che il presidente, sulla base dei propri poteri o magari su richiesta dalla maggioranza dei presenti, possa decidere di far discutere delle questioni indicate nell'avviso di convocazione in un ordine diverso».

Infine, l’eventuale inversione dei punti in discussione deve essere correttamente verbalizzata, in modo da assicurare la più veritiera rappresentazione di quanto occorso in seduta. 
 

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